Domanda all’artista: Rob Koedijk

È passato un po’ di tempo dall’ultima intervista della rubrica “Domanda all’artista” che aveva lo scopo di indagare nel dettaglio i segreti degli artisti partecipanti al progetto Arte Italiana Contemporanea in Olanda, supportato dalla neo Manzoni Kunst Galerie di Oosterwolde. Alla fine di luglio, abbiamo avuto il piacere di conoscere un po’ più da vicino la poetica artistica della giovane visual artist Ilaria Sperotto da Vicenza, ma, come avevo annunciato sino dall’inizio, il progetto è in via di espansione ed apre le porte agli artisti olandesi per creare un dialogo artistico e culturale costruttivo e propositivo tra Italia ed Olanda.

Con grande orgoglio, oggi vorrei presentarvi il primo artista olandese che ha accettato la “sfida”: Rob Koedijk da Assen. Quello che mi ha entusiasmato nell’arte di Rob Koedijk è la sua concezione del colore che esalta all’ennesima potenza in due supporti totalmente diversi, ottendo un risultato finale completamente dissimile. Il primo supporto usato è la tela di grande e grandissimo formato in cui il colore prende vita in enormi campiture in aggiunta a vari materiali tattilmente percepibili, facendo nascere così opere dal sapore astratto – informale materico; il secondo supporto utilizzato dall’artista di Assen è invece il vetro in cui, sebbene il colore ne fa sempre da padrone, la stesura su un media tanto diverso dà come risultato una poetica astratta – informale segnica in cui l’osservatore può giocare con la fantasia e scovare immagini della propria memoria e sensazioni emotive contrastanti.

La Manzoni Kunst Galerie di Oosterwolde ha il piacere di ospitare alcune opere su vetro, resina epossidica e fusione dell’artista Rob Koedijk; opere di pregio di diversi formati e prezzi che hanno la capacità di stupire per l’alta qualità tecnica eseguita.

Passiamo finalmente alle domande a Rob Koedijk:

Lei è un artista con una profonda cultura artistica, ma da dove viene la sua passione per l’arte astratta e l’Informale materico? Cosa significa per lei l’astrazione?

Per me, l’arte astratta è l’espressione del mio io e dei miei sentimenti attraverso il colore. La forma e le pennellate che metto sulla tela sono inizialmente secondarie rispetto alle sensazioni che sto vivendo in quel momento. Ma man mano che il mio lavoro progredisce, i colori e il modo in cui fluiscono l’uno nell’altro diventano una parte essenziale del processo. Mentre dipingo, un quadro emerge inosservato perché do ai miei pensieri e sentimenti tutto lo spazio di cui hanno bisogno in quel momento. Il mio lavoro è un modo di progettare che può essere “letto” da chiunque abbia una mente aperta e a cui ognuno può dare la propria interpretazione. La forma in generale è molto importante per me. Tuttavia, astraendo attraverso il colore e i materiali, posso esprimermi meglio.

Come è cambiata la sua vita dopo aver imparato l’arte attraverso i media ed il colore?

Durante i miei studi all’A.K.I. (Accademia di Arte e Industria), sono state soprattutto le materie di Architettura, Moda, Disegno Grafico e Tecniche del Colore che ho seguito con entusiasmo. Nel corso dei miei studi, mi fu chiaro che ciò che avevo imparato lì sarebbe diventato un aspetto importante della mia vita.

Puoi dire ai lettori qualcosa sul tuo processo creativo, dall’inizio alla fine? Da dove prendi l’ispirazione fino a quando ti allontani dal lavoro e dici “bene, ora è finito”.

Inizio scegliendo i materiali con cui voglio fare il quadro, i colori e le dimensioni della tela. In seguito, i pensieri e i sentimenti che mi entrano in quel momento, danno origine a pennellate spontanee, disinibite e casuali sulla tela con il corrispondente spettro di colori. Il completo abbandono ai miei sentimenti e la libertà con cui posso riempire la tela da solo si evolve da un’idea a un lavoro finito. Se il mio lavoro mi dà soddisfazione dopo il suo completamento, allora è “finito”. In caso contrario, lo lascio riposare per un po’ e ricomincio.

Pur seguendo sempre la tua personale poetica artistica astratta, esegui le tue opere su due supporti totalmente diversi, la tela ed il vetro: perché queste scelte? Ci dica di più sulla sua tecnica.

Lavorare con più materiali e supporti è una sfida per me. Si scopre che anche la mia “scrittura” cambia un po’ attraverso questo uso. Lavorare su tela con pennelli grossolani, per esempio, può produrre un risultato rapido, mentre applicare la pittura sul vetro con una spatola rivela un risultato completamente diverso. Dipingere su vetro con una spatola mostra strutture completamente diverse. Lavorare in questo modo stimola la mia creatività, anche perché il risultato finale è spesso sorprendente e molto diverso.

Crede che l’arte astratta possa essere la chiave per cambiare la mente delle persone e migliorare il mondo di oggi?

Per lo spettatore, guardare l’arte astratta ed entrare in empatia con l’uso del colore, la forma e la composizione di un’opera può fornire un momento di pace. Attraverso la propria interpretazione, lo spettatore può staccare brevemente i suoi pensieri dalla realtà della vita quotidiana e vedere la relatività delle cose. Spero di poter contribuire a questo con il mio lavoro.

Ringrazio di cuore il tempo che Rob Koedijk ha riservato ai nostri lettori. Per qualsiasi informazione sono a vostra disposizione. Vi invito in galleria a godere della poetica artistica di Rob Koedijk oppure a visitare la pagina a lui dedicata su https://criticoarte.org/dutch-paintings/rob-koedijk/

L’artista inoltre dà l’occasione di potere vedere altre opere nel suo Atelier.

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